Il Galilei, chi lo conosce bene in città lo sa, è da sempre una scuola che si distingue per l’impegno civile ed educazione alla cittadinanza.
Per oltre 20 anni ha portato avanti con coraggio e passione un progetto pionieristico: “Convivenza e Volontariato”, grazie al quale gli studenti delle classi quarte hanno l’occasione di convivere per una settimana organizzando autonomamente i proprio impegni tra studio, pasti e pulizie della struttura che li ospita e di trascorrere tutti i pomeriggi in attività di servizio al territorio, in particolare rivolte a soggetti fragili come anziani, disabili o senza tetto.
Si tratta di una settimana in cui si impara dalla vita, a contatto con i meno fortunati, si impara l’importanza di fare ciascuno la propria parte, si imparano anche competenze trasversali come la gestione del tempo e il lavoro di squadra.
Per due anni, in emergenza pandemica, il progetto ha subito un arresto forzato e, anche quest’anno, sin da subito, si è profilata l’impossibilità di accedere alle strutture assistenziali, per l’estrema fragilità dei soggetti ospiti e per il concreto pericolo di contagio.
Che fare dunque? Arrendersi al terzo stop o reinventare il progetto concependo un ardito Piano B? Secondo voi potevamo arrenderci? Certo che no…si doveva trovare un modo di tornare ad esercitare l’apprendimento attraverso il servizio (Service Learning) e di farlo non con un blando palliativo, ma con un’esperienza forte, di quelle che lasciano il segno!
E’ stato così che il Prof. Livio Martinangeli, papà del progetto, ha organizzato una serie di incontri con l’Associazione “Libera”, per provare a collaborare in alcune delle sue strutture-cooperative che si occupano della coltivazione equa e sostenibile dei terreni agricoli confiscati alla mafia. L’idea piaceva moltissimo a “Libera”, ma si trattava di dare vita a qualcosa di completamente nuovo, perchè nessuna scuola fino a maggio aveva mai stipulato una convenzione di questo genere con l’associazione e si sono dovuti compiere diversi passi burocratici per riuscirci.
Anche per la scuola, in realtà, c’era il problema di farsi capire dagli studenti e dalle famiglie in un progetto tanto ardito, ma, per fortuna, i timori sono stati presto dissipati dall’accoglienza calorosa che il progetto ha riscosso presso genitori ed allievi.
In due riprese dunque, nel mese di Maggio, le nostre classi sono state ospiti nelle cooperative agricole di Polistena e Isola Capo Rizzuto, in Calabria, per vivere un’esperienza fortissima fatta di sveglie all’alba, lavoro nei campi al mattino e attività formative nel pomeriggio, che hanno previsto anche l’incontro toccante con alcuni testimoni diretti del dolore e della sofferenza inflitta dalla criminalità organizzata, la partecipzione a convegni, trasmissioni radiofoniche e televisive e anche socializzazione con i giovani del posto.
Dell’esperienza restano le foto, un video toccante e alcuni articoli di giornale, ma soprattutto resta il cuore commosso e arricchito di ragazzi cambiati per sempre da un’esperienza straordinaria!