Ecco tutte le poesie di coloro che hanno partecipato al concorso di poesia dedicato a Lalla Antonelli. Perché “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”.
La premiazione c’è stata qualche giorno fa.
Vi invitiamo a leggere questi componimenti e a lasciarvi travolgere da tutto ciò che possono ispirare…
Buon viaggio!
RESPIRARE, NON RESPIRARE
Mi chiedevo solo come facciamo a conviverci
col fatto che le persone scompariranno
dalla nostra vista.
Magari lo faranno in silenzio,
un po’ alla volta,
fino a quando non ci avranno anestetizzato
alla loro assenza.
Oppure lo faranno all’improvviso,
o per scelta,
o perché così è dovuto accadere,
senza darci il tempo di prendere qualcosa
per tamponare il dolore.
E noi lo sappiamo,
lo sappiamo
ogni giorno che respiriamo
che questa è l’unica legge
che ci tiene tutti legati assieme,
che ci fa scendere
al gradino più basso
nella scala dell’umiltà
e lì, solo lì,
ci dovrebbe dare l’opportunità
di guardarci dritti negli occhi,
senza trucchi e senza rancori.
E mi verrebbe voglia
di abbracciarvi tutti
perché quando non riesco
a smettere di pensare
che domani vi avrò persi,
io non riesco a respirare. (Lalla 2012)
IL NERO
Potremo morire in ogni momento.
Ma ci siamo stati.
Faticosamente abbiamo costruito una vita,
un’esistenza.
Bella o brutta che sia stata.
Ma è stata…
Se non fossimo nati,
molte persone non avrebbero pianto,
ma molte non avrebbero riso
e molte non avrebbero amato.
Nulla potrà mai cancellare ciò.
Neanche la Morte. (Lalla 2004)
ANIME SARTE
Le mani del cuore prendono ago e filo:
la loro opera inizia.
Usano colori brillanti e puri
e i destini umani si intrecciano.
Quanti ricami meravigliosi nell’arazzo dei ricordi:
arabeschi dorati di viaggi, di avventure,
di sofferenze, di affetti, di amori.
Ma la Parca avanza inevitabile,
non è malvagia, fa solo il suo dovere:
le forbici fatali tagliano e, tutto d’un tratto,
i fili penzolano mutilati.
L’anima sarta, spaesata, si guarda intorno:
che fare ora?
Accarezzo la tela di memorie
tra le lacrime e i sorrisi,
e penso che il domani non sarà più così doloroso
se indosserò questa coperta con orgoglio.
Il mantello dei ricordi è il velo che porto
all’altare del presente,
e non c’è lama del Destino
che possa portarmelo via. (Isabel Verdolini 5G)
RICORDI
Cosa resta di noi?
echi di abitudini,
ricordi,
pezzi di vita
che vivono
altrove
Quell’amico che prepara il caffè,
gli stessi gesti insegnati anni prima;
la risata di un figlio
quando vede un aquilone;
quella frase che parla di te,
innumerevoli volte ripetuta negli anni;
il lago dove andavi da bambino;
la canzone ballata al tuo matrimonio;
un giuramento fatto a sei anni sotto le coperte…
Attimi che incontrano l’eternità,
nostri frammenti
nel cuore degli altri.
Ricordi (Anna Riccini 4 Fu)
Nel bosco seguo la tua voce
I rami bloccano il vento
Il mare si riversa sulla roccia
E parte la tempesta
niente sembra fermarla
solo il tuo ricordo è più
forte perché stringo al
cuore ogni momento passato insieme (Marco Giostra 1C)
FINCHÉ IL RICORDO VIVE
Non esiste addio che non faccia male,
né silenzio che non gridi la tua assenza.
Il ricordo di te è una rosa,
le sue spine che lacerano,
ma il suo profumo parla di un amore che non finisce,
di un’eternità che non smette di vivere.
Ogni istante senza di te è un tormento,
un’ombra che cammina nelle stanze vuote,
dove il tempo non scorre,
e ogni battito sembra il tuo nome.
Il cuore resta sospeso tra i giorni,
un dolore che cresce,
un’eco che non si spegne.
Nel crepuscolo del pensiero,
la tua voce è un sussurro lontano,
un ricordo che stringe l’anima
come una mano che non lascia mai andare.
Il mondo intorno si fa silenzioso,
ma il vuoto della tua assenza urla
più forte di mille parole.
Eppure, in ogni angolo,
c’è un pezzo di te che non se ne va,
un frammento che si aggrappa alla vita,
come un respiro che non smette mai di mancare.
Ogni giorno un passo verso il nulla,
dove il ricordo di te si fa pesante,
come una nuvola che non si dissolve,
un’ombra che non lascia il suo posto.
Ogni angolo della vita è vuoto,
ogni sorriso, un riflesso sfocato,
e il cuore continua a cercarti
in un mondo che non sa più di te.
Il tempo passa, ma non guarisce,
lasciando cicatrici che non si vedono,
ma che bruciano dentro,
come un fiume che scorre senza fine,
portando via tutto, tranne il dolore.
E nella quiete della notte,
quando la solitudine abbraccia la mente,
la tua assenza è un peso che non si può sollevare,
una ferita che il silenzio amplifica. (Carolina Regoli 2E)
IL NIDO È MEMORIA
Al crescer dei fringuelli,
la madre
le sue ali ha concesso al cielo;
nel nido,
i legnetti non ne imitano il corso,
cadendo
in preda al vento,
volando.
Lì giace ancora il suo becco-
così pensa il piccolino
quando vede
ora i suoi pulcini
beccare i ramoscelli
dell’ancor vecchio nido.
Così cinguetta
alla piuma della madre-
il nido ha ritrovato,
essa volteggiando
gli rivolge un canto:
con amore di una rosa
per il nido, suo ricordo,
sui suoi nuovi pargoletti
si posa. (Giuseppina Caputo 3G)
LETTERA ALLA LUNA
Premo ancora la tua lettera sulle mie labbra,
sono insieme a te,
sono ancora sul tuo letto,
ti sto ancora ascoltando,
mentre parli di poesia,
parli di dolore,
sono ancora con te,
mentre scopri la tua bianca coscia,
mostrandomi i tuoi tagli,
li guardo,
chiedendomi,
come abbia potuto,
qualcuno,
ferire,
una rosa,
così nera,
così bella. (Lorenzo Cognini 5I)
SE LA TUA VOCE SCOMPARE…
Nella notte dei frammenti di croce
una scheggia ci colpì tutti al cuore
e nei ricordi corse la tua voce,
per sempre rinchiusa, come le suore.
Ora quel suono sto dimenticando,
ho paura di perdere ciò che eri,
il tuo ricordo si sta offuscando,
ma sappi che di te tutti siam fieri.
Per scriver non t’avevo mai pensato,
ma quando il primo verso mi venne in mente
tutto il resto mi sembrò scontato.
E anche se il tuo orecchio più non sente
sappi che al mio manca esser stuzzicato
sin da quel giorno, da quell’incidente… (Gabriele Cucchieri 3D)
FIAMMA
Riaccende la lucina nel buio
Il soffio,
Che fende la nebbia col suo profumo
Ormai dimenticato in un cassetto
Ricolmo di colori e cianfrusaglie.
Dalla porta aperta sull’estate
Ancora ti vedo colle carte in mano
Mentre chiacchieri con le sorelle e all’improvviso ritorna bambino
Il mio cuore. (Elena Ercolani 5G)
L’INCHIOSTRO SULLA CARTA
L’inchiostro sulla carta
Dettato da notti stanche
Il pensiero uccide il sonno e
Lo lascia lì ad aspettare una conclusione
Le parole sono troppe ma le frasi troppo corte
E non riesco a farmela passare
Dopo gli sguardi, i sentimenti, i baci, i sogni insieme
Poi ti svegli tardi e presto ti ritorna in mente
Continua il massacro quotidiano
Assolto il ricordo dal duro lavoro ordinario
Che spezza la corda ardente del rimorso
E ci lascia vuoti
Buio, ti consumi come si consuma il giorno
E muori per amore pensando ad un futile trascorso (Filippo Maria Fucili 4Ft)
IL NOME CHE DIMENTICO, IL CUORE CHE RICORDA
Che buongiorno,
di nuovo con le lacrime sul viso.
E che vita,
senza alcuna speranza.
Non riesco a vivere senza di te.
Per me eri
quello che avevo di più prezioso al mondo.
Il tuo nome,
da oggi proverò a dimenticarlo
anche se il mio cuore piange la tua mancanza.
Solitudine, sarà mia sorella
Dolore, sarà mio fratello.
E mi chiedo:
perché mi hai tolto la mia vita?
perché mi hai preso il mio amore?
Vuoi lasciarmi piangere notte e giorno?
Non sapevo quanto fa male
la separazione e quanto avrei sofferto.
Tutto ciò che accade,
un sogno vorrei che fosse.
Quando mi sveglio,
che tu ci sia
Qualsiasi cosa faccia
niente può cambiare il fato
Ma la tua mancanza
mi invita a piangere per te
Dimenticherò il tuo nome oggi, anche se il mio cuore piange la tua mancanza
Solitudine sarà mia sorella
e le lacrime non si fermeranno
Finché le nostre anime non si ritroveranno. (Greere Denisa Maria 3E)
Questa notte ho sentito bussare alla porta
senza dire niente sei entrata
ti sei seduta accanto a me
e mi hai stretto la mano
i colori delle nostre giornate
mi hanno abbracciato
e improvvisamente
ho sentito il tuo calore
questa notte ho sentito bussare alla porta del mio cuore
e nel silenzio
ti ho ritrovata. (Martina Massaccesi 1E)
POESIA
Non fugge, non svanisce
nel cuore s’ambienta
la tua mente frequenta
come un bouquet fiorisce
lascia un timbro indelebile
un sigillo nella mente
che spesso si confonde con una stella imponente
che brilla di luce potente ma invisibile
Nei momenti bui, tu lo sai
il ricordo ti guiderà
e non ti lascerà
non ti abbandonerà mai (Sofia Morelli 2E)
POESIA SUL RICORDO
Sono passata sotto la tua finestra,
apertura su musiche lontane, su profumi confusi e familiari
spiraglio di un tempo che non c’appartiene più.
La luce era accesa, stavi facendo cose che una volta
Sapevo, una ad una
E di cui adesso
Non conosco l’entità.
Una volta
avrei saputo ridisegnare quei nei anche al buio,
il loro tracciato era la mia costellazione personale;
una volta, avevo libero accesso ai mondi meravigliosi
in cui mi portava la tua voce color miele;
una volta, quel respiro era anche il mio.
Ricordo,
ma resto ancora corpo,
coi segni del tuo tocco addosso,
e invece vorrei essere aria,
e sprofondo in basso.
I ricordi non restituiscono,
sono un metallo freddo
che mi punge
e deforma
e trafigge
e non ho via di scampo. (Giulia Perilli 5G)
I CINQUE SENSI DEL RICORDO
Scendi nella stanza più lontana
e vuota: dentro troverai un mondo
creato in silenzio.
Un passato
capace d’esser presente.
C’è spazio
per un istante
ed un’intera vita.
Conforto di immagini viste,
odori che raccontano storie,
sapori diluiti dai giorni:
a renderli veri un’eco
Il tocco sbiadito che modellava la pelle.
Resiste e non varia,
intoccabile dal tempo
sospeso tra corpo e cielo. (Nabila Refai 2B)
LINFA
E forse anche una foglia,
che inesorabilmente cade,
potrebbe tornar da dove viene,
se solo ricordasse come lassù si vive.
Ma il moto è trascinante,
viscerale, a tal punto da piegarla.
La foglia si dimena;
rischiando solo di spezzarsi.
L’abbandona la memoria.
Un ultimo strappo viene tentato,
si innerva di speranza.
La terra è già lì.
Chissà quante di quelle foglie
avrò nel tempo calpestato.
Quante avrò dimenticato,
e quante ancora incontrerò.
Sono tante, troppe, tutte secche.
Mi avvicino, guardo meglio
e con me il dolore solo viene,
demone vitale delle mie vene:
una è verde, forse gialla,
ricorda, rimembra.
Le grido di star ferma,
la chiudo in un pugno,
distesa e ingannevole e rimane.
Le mie notti avran così
un altro senso di colpa da smaltire,
e a me in mente verrai solo te,
che frutto o fiore mai sei diventata
E celo il tormento sotto ineffabili metafore,
perché è tutto ciò che di te ho saputo fare,
questo limpido velo ci allontana:
mai capace di divederci. (Enrico Salati 3E)
ISTANTI
Nivea cadea la prima notte
e luccicavano i cenci scuri
dell’animaluccio presto e solenne
che si attempava:
una lapide era la destinazione.
Stava questa rotta
nel fango del frequente diluvio:
foto scomparsa, nome dilavato.
I veli affettuosi racconciarono
quella piccola pietra. Preziosa era
per il cuore, là sospirava
dell’amore l’ultima vita.
Pochi anni, e buio
di eterno atro abisso avrebbe affogato
sasso e straccio. Pochi anni,
e i lupi del Nulla avrebbero pasteggiato
delle memorie. A che durare il ricordo?
Nel morto moto della polvere dell’universo,
a che dura l’uomo?
Sul ciglio dell’infinito, ogni istante sta eterno. (Filippo Sgrò 5F)
LA RISONANZA DELLE NOSTRE ACQUE
Eravamo lì solo un attimo fa,
nelle sponde della spiaggia,
a giocare con la sabbia,
a naufragare nei nostri occhi incatenati.
Ora vedo che sono spenti:
quelle cavità
ospitano solo oscurità.
E anche quella sabbia fa male,
non mi fa dormire,
mentre ascolto ancor
la tua voce che proviene dal mare.
Mi dicono: “Non ci pensare”,
ma quelle labbra
le vedo dipinte
sulle onde del mare.
Perciò son qui ad osservare le alte maree,
mentre quei dolci tocchi
son divenuti lividi gentili.
Quel fiume salato solca il mio viso,
creando voragini colme del tuo dolce veleno,
che si radica nel mio essere.
Eri lì sul un istante fa,
ma adesso
è divenuta un’eternità.
Osservo nella stanza quelle lancette imperturbabili:
contano ogni attimo perso di te
e di quella voglia che avevo di noi.
La mente nega, il cuore soffre, il mio corpo strilla,
ma il tuo non emette suono.
Il tuo tepore decresce, si perde e svanisce,
mentre subentra in me
una burrasca ghiacciata
trasportata dalle tue onde.
Prima una burrasca, poi una tempesta, una mareggiata,
ed infine ascolto il sibilo muto della tua voce,
che rimbomba fino all’immensità dell’elegiaco mare.
Or è colmato dal tuo delicato ricordo,
impresso nel mio sangue,
come un’ancora che si avvolge
e s’incastona
nelle pietre sospiranti del mio cuore.
Eri lì un momento fa,
ma or mi accorgo e capisco che
sarai sempre qua. (David Stacchiotti 3E)
RICORDO
Nel silenzio del tempo che scorre,
una voce lontana torna a chiamare.
Come foglie sospese nell’autunno,
i ricordi cadono, senza rumore.
C’è un volto che rivedo nei sogni,
un sorriso che il vento ha conservato.
Così cammino nel giorno,
conservando il ricordo, in un eterno ritorno.
Non voglio dimenticare,
non voglio lasciar sparire
ogni frammento di te che posso custodire.
Perché il ricordo non è una ferita,
è una luce che illumina la vita. (Sara Sturari 2E)
Sarebbe più facile se la morte si portasse davvero via tutto,
ma i ricordi restano.
Testimonianza, dolce e crudele
di come dobbiamo imparare a vivere di nuovo
senza soffrire.
Andare avanti nonostante ci manchi qualcosa.
La tua mancanza adesso è solo fisica
perché dimora tua eterna è il mio cuore.
La tua anima, ora libera
ha riabbracciato la luce,
volando lontano, così lontano
che i miei occhi soli non possono raggiungerti.
Eppure, so che ovunque tu sia,
il mio amore sa raggiungerti.
Senza distanza che lo spenga
o separazione che lo dissolva.
Ti amo in eterno
oltre il visibile, oltre il possibile,
semplicemente per sempre. (Giulia Tulli 5G)
PROMESSA
Ormai si percepisce solo un dolore logorante.
Il mio volto, che ogni istante
è solcato dalle lacrime amare,
che però non riescono ad esprimere quello che ho nel cuore,
che pesante,
è stretto in una morsa possente.
Un nodo mi si è formato in gola,
non riesce a calmarmi nessuna parola
tutto dentro di me è crollato
il mio cervello, dal terrore, è controllato.
Mille pezzi ora compongono la mia anima stanca,
che non riesce a fare a meno di quello che manca.
Solo il silenzio mi resta,
squarciato dalle urla della mia testa,
che implorano di farla finita,
perché non sarà mai perfetta la mia vita.
Come petali di un fiore da tempo appassito,
la strada del futuro ho smarrito.
Ma io so di non poter dimenticare
tutte quelle giornate passate insieme,
perché, finché il suo ricordo nel cuore terrò,
e i suoi sorrisi nell’anima custodirò,
anche se a volte sembrerà lontano,
lei sarà lì accanto a me per tenermi la mano. (Sabrina Viola 2E)