Cosa sono i P.C.T.O.?
I Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento degli studenti rappresentano l’evoluzione dell’Alternanza Scuola Lavoro istituita nel 2015 con la legge 107 “Buona Scuola”.
La legge 30 dicembre 2018, n. 145, “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” (legge di Bilancio 2019), ha istituito tali percorsi e ne ha disposto l’attuazione per una durata complessiva rideterminata in ragione dell’ordine di studi (licei, istituti tecnici e istituti professionali) nell’arco del triennio finale dei percorsi.
Per i Licei le attività afferenti ai percorsi sono state definite in un minimo di 90 ore nell’arco del triennio.
Si tratta di percorsi curricolari personalizzati volti a promuovere l’orientamento degli studenti, favorire lo sviluppo di competenze personali, sociali, di cittadinanza e imprenditoriali e ad acquisire competenze trasversali (soft-skills) necessarie per imparare a progettare il proprio futuro, in linea sia con la strategia di Lisbona, che sin dal 2000 ha individuato la funzione chiave dell’orientamento, come processo che configura un diritto permanente finalizzato a promuovere l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale, sia con la risoluzione del Consiglio Europeo del 21 novembre 2008 a favore di una “migliore integrazione dell’orientamento permanente nelle strategie del lifelong learning”.
Come si svolgono?
L’Istituto definisce il curricolo di competenze afferente ai percorsi e successivamente progetta le esperienze didattiche da svolgere prevalentemente in orario curricolare, avendo cura di armonizzare nella progettazione le dimensioni: curricolare, esperienziale ed orientativa, in coerenza con il proprio Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
I percorsi sono composti da:
Area comune – competenze perseguite nel percorso di classe e comuni a tutti gli studenti
Area personalizzata – competenze scelte dallo studente in base al contesto esperienziale in cui realizzerà il percorso di orientamento e alla scelta di progetti di arricchimento dell’offerta formativa aventi caratteristiche orientanti.
Lo studente è protagonista attivo del proprio percorso ed ha la possibilità di scegliere, opportunamente accompagnato e guidato dal tutor scolastico, la realtà in cui svolgere l’esperienza in contesto.
L’istituzione scolastica, rilevate le preferenze e i bisogni dello studente si occupa del placement, gestisce i rapporti preliminari con le strutture ospitanti, accertandosi che possiedano tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa e che possano offrire agli studenti esperienze di reale apprendimento e di sicura qualità.
Ogni consiglio di classe nomina uno o più docenti con funzioni di tutor scolastico, che, durante l’esperienza in contesto, seguono e monitorano le attività degli studenti in struttura e si rapportano con il tutor aziendale.
Durante l’esperienza e al termine della stessa, lo studente produce degli elaborati che sono oggetto di valutazione da parte del Consiglio di Classe, il quale definisce, nella propria autonomia, in quali discipline può confluire la valutazione dell’esperienza svolta, fermo restando che una parte della valutazione dei percorsi confluisce sempre anche nella valutazione del comportamento.