Curiosità ed interesse riescono, ogni volta, a riconfermare l’importanza di questa esperienza: formare cittadini consapevoli della realtà che li circonda
Nel viaggio che stiamo compiendo tra i vari istituti della nostra città è capitato a volte di sentirci chiamare dai bambini più piccoli ‘’maestra/o’’ , normale dal loro punto di vista, ma per noi motivo di grande orgoglio. La figura dell’insegnante, durante l’infanzia, ha un ruolo cardine nell’apprendimento del bambino, il maestro è infatti colui che, assieme all’abbraccio di mamma e papà, ti conduce per mano a muovere i primi passi nel mondo.
I bambini devono aver visto nei nostri sorrisi la stessa volontà di condurli a piccoli passi, sempre mano nella mano, a conoscere l’altro ‘’diverso’’ da noi, la realtà circostante, le insidie di un mare che agli occhi del migrante non appare << così blu e meraviglioso>>.
Da queste esperienze non siamo solo portavoce di una maggior consapevolezza, non agiamo solo come maestri ed educatori…le osservazioni dei bambini, le loro voci, i loro sguardi assorti ed incuriositi ridestano in noi il ricordo di quei piccoli banchi e riusciamo a riscoprirci anche un po’ bambini. Certo, dei bambini grandi, ormai cresciuti, ma sempre capaci di cogliere la bellezza dell’innocenza nelle loro parole.
<<Perché dopo che affrontano un viaggio difficile e rischiano la vita noi in Italia non li vogliamo?>>
La sesta trasferta del 21 Marzo ci ha portato presso la scuola “Guglielmo Marconi” e come abbiamo ormai compreso, grazie alla spontaneità e all’innocenza dei bambini, ogni esperienza si rivela unica nel suo genere.
Riflessioni iniziali su un viaggio senza valigia: “Un viaggio può essere anche un sogno come quando dormi”.
Alla domanda: Se dovessi partire per un viaggio senza valigia cosa porteresti?
-Il telefono per sentire le voci di mamma e papà –
-Il mio diario segreto –
-Mio fratello ma hanno detto che non si poteva –
-Profumo della famiglia –
-Profumo della torta di nonna –
-Il ricordo del mio cane che abbaia –
-Una canzone della nostra città.
Nel momento in cui abbiamo dimezzato lo spazio sulla barca:
-Un bambino al suo amico: “Ma stanno scherzando, è un pesce d’Aprile”-
-Stanno così perché se fosse freddo starebbero più al caldo? –
-Ma delle persone non potevano andare in Africa e fermarli? –
-Ma perché salvare delle persone è illegale? –
E dalla loro carta dell’accoglienza è emersa l’importanza della libertà:
-Libertà di pregare il Dio che si vuole
-Libertà di avere le proprie tradizioni
-Libertà di essere liberi
-Libertà di essere accettati
-Libertà di vivere
Sempre più entusiasti e motivati il nostro viaggio continua!
Annalisa D’Alfonso, Elena Romagnoli, Ilaria Yang
classe 5^ G a.s. 2017/18
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